Il 25 Aprile del 2022 è stato presentato ad Acerra il monumento realizzato dallo Scultore Dario Caruso dedicato alla Resistenza acerrana.
Acerra, dopo le quattro giornate di Napoli, è stato il centro del Napoletano maggiormente investito dalla furia nazista ed ha espresso vere e proprie azioni di eroica resistenza ad opera di un nucleo di partigiani e cittadini.
Vittima di queste atrocità la città indignata e sconcertata, con un istinto di sopravvivenza ed un sentimento antifascista e antinazista si riversò nelle strade ed organizzò il suo moto di resistenza.
L’attuale Corso della Resistenza (che prende il nome proprio da quegli episodi) fu teatro di scontri violenti. Gli Acerrani bloccarono la strada con carri agricoli ed iniziarono il conflitto a fuoco con i tedeschi.
Il monumento nasce con l’intento di ricordare quegli eventi, onorare il sacrificio delle vittime e fungere da testimonianza e monito di tutte le guerre passate e presenti.
il gruppo scultoreo è identificabile in quattro parti, quattro “storie” di un crescendo narrativo corale.
STORIE
Gruppo Scultoreo
il gruppo scultoreo è identificabile in quattro parti, quattro “storie” di un crescendo narrativo corale.
Storia numero uno
Cittadini e Partigiani a combattere in prima linea contro il nemico. La resistenza civile è l’area dei comportamenti conflittuali delle popolazioni che in tutta l’Europa sotto dominio nazista accompagnarono, a volte precedettero, la resistenza armata, e che si avvalsero non delle armi ma di strumenti come il coraggio morale, l’inventiva, la duttilità, le tecniche di aggiramento della violenza, la capacità di manovrare le situazioni, di cambiare le carte in tavola ai danni del nemico. In Italia, in particolare dopo l’8 settembre 1943, la resistenza civile si manifestò in diverse forme, nel tentativo di impedire la distruzione di cose e beni essenziali per il dopoguerra; lotte in difesa delle condizioni di vita; isolamento morale del nemico.
Storia numero due
Un ragazzino che si scaglia contro il nemico brandendo una pietra. Un giovane Davide contro il gigante Golia. Uscito direttamente dal racconto biblico, da sempre considerato la metafora della vittoria improbabile, questa figura ci accompagna in un viaggio attraverso confronti ritenuti impossibili, osservando che cosa accade quando una persona normale fronteggia un “gigante”, vale a dire una situazione sfavorevole, una disabilità svantaggiosa o una sfida proibitiva e l’affronta ad armi impari. L’atto di confrontarsi con situazioni estremamente difficili spesso genera il coraggio, la determinazione e la creatività indispensabili per aprire nuove opportunità e rendere possibili cose altrimenti inimmaginabili. E consente anche di vedere i “giganti” con occhi diversi, scoprendo proprio nelle qualità in cui sembra risiedere la loro forza un motivo di grande fragilità. E’ anche la forza dell’incoscienza, una figura estremamente potente.
Storia numero tre
La madre con gli occhi chiusi che prega e, piegata su se stessa, sembra che si sia addormentata.
La madre nei sogni è un simbolo che si collega all‘amore ed all’abnegazione, al senso di sacrificio, al calore e all’accoglienza.
E’ un aspetto dell’archetipo femminile che, come ogni simbolo di natura archetipica, esprime significati ambivalenti: creatività e vita che si contrappongono a distruzione e morte. Aspetti opposti, ma vicini e correlati che rispecchiano altri simboli onirici collegati alla madre: la terra ed il mare luoghi in cui la vita fiorisce e prospera, ma in cui avvengono anche cataclismi e distruzione. Principio e fine…e poi ancora principio.
Storia numero quattro
Un bambino seduto sul gradino da le spalle agli orrori della guerra…e si domanda chi gli abbia strappato dalle mani il futuro. Orfano dei suoi sogni è la vera vittima… di tutte le guerre.
La “storia” raccontata da queste figure si staglia su due vele di acciaio, un materiale scelto non a caso per questo progetto. Anch’esso assume e aggiunge un valore simbolico al monumento. La sua straordinaria proprietà è la capacità di autoproteggersi dalla corrosione del tempo. Il metallo più adatto per perpetuare simbolicamente la “memoria”
Ringrazio la Fonderia Nolana Del Giudice tutta (proprietari e collaboratori) e Canio Menchise per il supporto e per avermi dato la possibilità di fare un altro fantastico viaggio nel mondo della scultura.
Fonte: Scultore Dario Caruso