Il complesso monumentale del Castello dei Conti è situato in Piazza Castello ad Acerra, ai margini del centro storico della città, all’estremità nord della croce cardo-decumanica dell’impianto viario di origine romana.
Storia
Topograficamente si trova fuori delle mura della città romana: il nucleo centrale, infatti, sorge sui resti di un teatro romano, come testimoniano strutture murarie dell’epoca in “opus reticulatum” e “opus listatum” ed altri reperti (cocci, parti di colonne, scritte su marmo) rinvenuti nell’ultima opera di ristrutturazione iniziata negli anni ’80 ed attualmente in corso. Le prime notizie storiche del Castello dei Conti risalgono all’anno 826 d.C. “In quest’anno Acerra appartenne di bel nuovo ai Longobardi, i quali vi avevano edificato un Castello” (G. Caporale). Il complesso, costruito su un precedente insediamento bizantino, distrutto dagli stessi Longobardi nel 570 d.C. insieme a quelli di Nola, Nocera e Capua, fu, a sua volta, distrutto nell’834 d.C. da Bono, duca e console di Napoli. Bisogna, poi, arrivare al XII secolo per avere notizie di un primo nucleo del nuovo edificio. Manfredi, figlio naturale di Federico II di Svevia e, più tardi, re di Sicilia, spedisce dal castello di Acerra un decreto nel luglio del 1251 all’arcivescovo Cesario di Salerno. Da questa data si fanno sempre più frequenti riferimenti a vicende che hanno avuto come teatro il Castello e personaggi che vi hanno dimorato per lunghi o brevi periodi. Si riportano in sintesi alcuni di tali eventi:- 1349 : il Castello viene dato in pegno per 200.000 fiorini.
- 1412 : viene eseguita, ad opera di Gurrello Origlia, conte di Acerra, una ristrutturazione quasi totale che risente dell’architettura del XV secolo.
- 1421 : durante il conflitto in atto tra la contea di Acerra ed il Regno di Napoli, il complesso, soprattutto in riferimento alle mura di cinta, viene danneggiato.
- 1481 : in un inventario redatto dai coniugi Pirro del Balzo, conte di Acerra, e Maria Donato Orsino il complesso viene descritto come “completo castello, con grande fossato in fabbrica, pieno di acqua, con torri fortilizie, diverse sale e camere, cellaio, stalle, molino, cappella “di S. Nicola …”.
- 1766 : viene aggiunto un corpo di fabbrica con uno stallone, si procede ad un abbellimento sia interno che esterno e si costruisce un passaggio sulle mura.
- 1793 : in occasione del matrimonio di Maria Giuseppa de Cardenas, ultima contessa di Acerra, ed il generale Francesco Pignatelli, si procede ad un ulteriore abbellimento e ristrutturazione. Sul pavimento delle sale, ad ogni angolo viene “inquadrato un mattone verniciato su cui è impresso uno stemma, sormontato da corona ducale, ripartito in due campi: in quello a destra in due lupi rampanti a manca, è rappresentata la famiglia de Cardenas; in quello a sinistra tre pignatte sono il simbolo della famiglia Pignatelli”. I mattoni verniciati e le decorazioni di cui si è detto sono andati distrutti nella seconda guerra mondiale. Esiste, però, ancora lo stemma ripartito che prima si trovava sul portone d’entrata ed ora si trova nella Sala Consiliare. Nello stesso periodo viene realizzato il ponte fisso poggiato su due archi in muratura, le sale ad est e ad ovest, ed il relativo ingresso coperto prima dell’androne. Sia l’architettura che i colori degli affreschi alle pareti sono tipici della seconda metà del XVIII secolo.
- 1806 : con la legge n.130 del 2 agosto viene abolita la feudalità e il castello diviene proprietà privata dei de Cardenas, finendo così per essere abitazione e non più caserma e fortezza.
- 1920 : viene acquistato dal Comune e diviene sede amministrativa, restando tale fino ai primi anni novanta.